La scorsa settimana si è tenuta la conferenza Apple degli sviluppatori: Apple WWDC 2020 è stato un evento virtuale degno di nota. Date un’occhiata al keynote oppure al riassunto di tutti gli annunci.
TikTok è stato usato per la prima volta ‘politicamente’: migliaia di utenti hanno ‘trollato’ Trump registrandosi ad un evento (fisico) e poi non presentandosi. Tutto è partito da questo video.
È ancora tempo di censura? In Italia qualcuno ha proposto l’obbligo del parental control per tutti i provider Internet.
Patagonia ha annunciato lo stop agli Ads su Facebook, seguita da altri. L’azienda di Menlo Park ha subito un duro colpo in borsa. Subito dopo Coca-Cola, assieme ad altri grandi inserzionisti, ha annunciato una ‘pausa’ all’advertising su tutti i social media per il mese di Luglio (alcuni altri hanno bloccato gli investimenti fino a fine anno). Tutto questo per sensibilizzare le grandi aziende della Silicon Valley sul tema del razzismo, dell’hate speech e della trasparenza.
Google non è colpita dallo ‘sciopero’ degli investitori, ma cerca di muoversi in una direzione in difesa della privacy degli utenti: dopo 18 mesi cancellerà tutti i dati dei propri utenti. La verità è che forse tali dati non servono a profilare gli utenti per fini pubblicitari, ma se non altro è la ‘certificazione’ che il tema privacy e dati è sempre più centrale per le aziende che vogliono porsi dalla parte degli utenti.
E infatti la UE pone il tema dati con una proposta di un parlamentare olandese di bloccare la pubblicità personalizzata con i dati degli utenti. Potrebbe essere l’inizio di una rivoluzione.
La guerra delle piattaforme di streaming entra nel vivo: prima vittima illustre MIXER (di Microsoft): ecco che fine farà e perché è importante.
Durante l’epidemia di Covid-19 e il lockdown sono aumentati i servizi di Video on-demand: il 59% degli italiani ha almeno un abbonamento secondo i dati del Politecnico di Milano.
Forse l’on-demand non è tutto: Amazon sembra stia lavorando lavorando ad un’offerta di TV lineare, quindi fruita in diretta dagli utenti. Interessante.
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[…] Dopo il GDPR, la prossima rivoluzione sarà quella dell’App Store di Apple: da settembre, in occasione dell’uscita di iOS 14, tutti gli utenti dovranno fare opt-in per permettere alle applicazioni di raccogliere dati. Un gesto di grande trasparenza dopo l’iniziativa di Google della scorsa settimana. […]